Una serie che vi consiglio caldamente per studiare l’Inglese, soprattutto accento britannico, è Bodyguard. Una serie della BBC uscita nel 2018 e creata da Jed Mercurio, noto per i suoi spettacoli avvincenti sul lato oscuro delle istituzioni pubbliche.
Sviluppato in sei episodi, Bodyguard non è decisamente un remake di quel film di Kevin Costner-Whitney Houston dei primi anni ’90. Invece, è un thriller potente e all’avanguardia sul terrorismo, i raggiri politici e i pericoli dell’agire in buona fede.
La serie è interpretata da Richard Madden, l’affascinante attore scozzese meglio conosciuto come Robb Stark in Game of Thrones. In realtà è molto meglio qui, interpretando il sergente David Budd, un veterano della guerra in Afghanistan con PTSD e un matrimonio fallito, che ora lavora per la polizia di Londra come guardia del corpo per i ministri Britannici.
ATTENZIONE SPOILER.
La serie inizia con Budd che ha appena saputo che un terrorista ha intenzione di far esplodere il treno su cui sta viaggiando insieme ai suoi figli. È una scena di apertura tesa, di 20 minuti, che annuncia l’intenzione di tenerci permanentemente con il fiato sospeso.
Il sergente Budd gestisce la situazione così abilmente che il suo capo gli dà quello che sembra un incarico “Tranquillo”. È stato mandato a proteggere Julia Montague – interpretata da Keeley Hawes – il ministro degli Interni del governo conservatore che, sotto il suo bell’aspetto, possiede una spina dorsale del più puro acciaio Thatcherite.
La spietata Julia intende soppiantare il primo ministro del suo partito alimentando la paura del terrorismo. È un approccio che la sua guardia del corpo disprezza. E, come se non bastasse, qualcuno sta cercando di uccidere Julia. Ma chi potrebbe essere? militanti islamici? Elementi rinnegati dell’apparato di sicurezza? I suoi nemici del partito conservatore?
Quando Bodyguard è andato in onda nel Regno Unito un due anni fa, è diventato un’ossessione nazionale. Non solo perché offre colpi di scena più scioccanti di un serbatoio pieno di anguille elettriche, ma il suo eroe è, per molti versi, la versione maschile della carismatica Carrie Mathison di Homeland.
In queste sei puntate piene di colpi di scena il sergente Budd deve trovare la sua strada attraverso un campo minato di personaggi inaffidabili, tra cui un suo ex amico e veterano della guerra in Afganistan deciso a vendicarsi del governo, il capo della squadra antiterrorismo della polizia di Londra che è in guerra con l’MI5 e il capo del Partito Conservatore.
La serie Tv non cerca di avvisarci dei pericoli del terrorismo e del malaffare del governo: ormai abbiamo ricevuto tutti gli avvertimenti di cui abbiamo bisogno. Invece, Bodyguard riduce le cose che ci spaventano a un intrattenimento in pieno stile Britannico.
Sinceramente a me è piaciuto molto e come detto sopra ve lo consiglio per ascoltare l’accento Britannico, il quale lo trovo più naturale della contro parte statunitense.
E voi, lo avete già visto?