
Scrivo questo post dopo una mezza crisi di nervi del mio amico e coinquilino (scozzese) che è seguita alla lettura di blog di viaggio di turisti italiani nel Regno Unito. Non mi considero un esperto totale sulla cultura britannica, e ovviamente molti degli argomenti che ruotano intorno allo stile di vita nel Regno Unito sono fortemente opinabili, ma ci sono alcuni stereotipi che sono sbagliati. E posso dirlo con tranquillità dopo aver vissuto in Scozia per un tre anni.
Tralasciamo gli errori dovuti alla palese ignoranza di gente che consiglia museucoli locali a pagamento quando tutti i musei e siti che vale la pena vedere sono rigorosamente gratuiti e gestiti dal National Trust, o che consiglia i Pub per pranzare, quando i Pub sono sempre stati una garanzia di salasso, e altre amenità del genere.
Ovviamente queste cose non le si può sapere a meno che non si viva a stretto contatto con i locali o si conosca qualcuno che viva sul posto, ed è inevitabile cadere in qualche trappola per turisti quando si viaggia. Peccato che i turisti italiani poco accorti si sentono autorizzati dopo una settimana in Cornovaglia a pontificare su tutto quello che riguarda la cultura britannica in qualità di esperti.
Su questo non posso dare altri consigli se non di informarsi presso i locali, controllando le recensioni di Trip Advisor e controllando anche chi le ha scritte. Ad esempio, ho recentemente recensito il locale di Edimburgo “Elephant House” come una “Turist Trap”, perché sbandiera il fatto che una volta JK Rowling ci ha bevuto un caffé e i gestori hanno furbescamente messo in vetrina un bel cartello “Luogo di Nascita di Harry Potter”. Peccato che tutti i fan bene informati sappiano come la Rowling abbia partorito Harry su un treno tra Londra e Manchester, ma fa lo stesso. Il punto è che il locale è pessimo, la qualità è mediocre, i tempi lunghi, i prezzi alti, e la pace impossibile, visto le orde di turisti invasati (ed ebeti) che trattano il locale come una specie di tempio religioso.
Se andaste su Trip-advisor trovereste dozzine di recensioni positive su questo postaccio, principalmente di turisti cinesi o americani che non hanno la più pallida idea di come dovrebbero essere gli standard, e che si limitano a piazzare 5 stelle a tutte le mete che han visitato quasi che il loro entusiasmo bastasse a giustificare la validità di un posto. Non ne vale affatto la pena fermarsi e spendere qualche sterlina in quel lupanare. Se proprio non potete resistere, limitatevi a fare come tutti i cinesi che passano da quelle parti: una fotografia all’estero davanti al banner “Birthplace of Harry Potter”.
Un’altra cosa, e qui mi scuso se suono arrogante e supponente, ma è meglio se evitate, nei vostri blog, di parlare delle abitudini locali dopo aver speso qualche settimana girando per un paese straniero. Nemmeno foste degli antropologi. Osservazioni generali è bene farle, ma sparare giudizi lapidari del tipo “Gli inglesi fanno così e colà è decisamente patetico.
Lasciate queste considerazioni preliminari, veniamo al punto: le idee sbagliate sui britannici che anche un neonato noterebbe essere sbagliate, ma che ciò nondimeno continuano a ripetersi come ondate di peste sui blog di viaggiatori poco accorti:
– Gli inglesi bevono il tè alle 5.
Non solo! Se siete esperti saprete che gli inglesi bevono il tè in raffinate tazzine di ceramica su un piattino, detto saucer, e si fanno servire da eleganti camerieri dal panciotto di seta bordeaux anche dei deliziosi piattini, abbarbicati su un’impalcatura di ferro uno sopra l’altro, ciascuno contenente un famigerato scone [skɔn] e non [skəʊn], che può essere semplice o all’uvetta, il quale si taglia orizzontalmente con un apposito coltellino in due sezioni, e su ognuna di esse si spalma della clotted cream, prodotta generalmente nel Devon o in Cornovaglia, sulla quale si spalma poi marmellata artigianale di lamponi.
NO!Questa è una delle famigerate scemate che si leggono sui blog. Sebbene vi abbia descritto una procedura che è effettivamente usata, sappiate che cose del genere non solo sono rare a vedersi, ma sono considerate da vecchi nostalgici. I miei amici inglesi o scozzesi non buttano via ogni santo pomeriggio con questa stupidata. Anche il famigerato tè delle 5 è una cavolata che non capisco da dove sia uscita: gli inglesi al massimo offrono il tè agli ospiti anziché il caffè (non è più necessariamente così da un sacco di tempo), e il tè viene sorbito buttando un filtro in una tazzona spessa (mug) e tanti saluti. La storia del tè alle cinque diventa ancora più surreale se si considera che molte famiglie a quell’ora cenano! Magari non proprio alle cinque, magari cinque e mezza o sei, tempo che i ragazzi tornino da scuola, ma capite bene che un tortino all’uvetta impiastricciato di crema e annegato nella marmellata non è l’ideale come antipasto. E nemmeno un semplice tè funge bene da aperitivo. Insomma sono tutte mistificazioni che è meglio dimenticare.
-La colazione inglese.
WOW! Apriti o cielo! Internet pullula di anglofili estimatori di questo ben di Dio: una catasta di carne alla griglia, uova, pancetta, funghi, fagioli, pane tostato e compagnia bella. Una colazione del genere vi capita di trovarla se andate a nord di Birmigham, nelle campagne, e incontrate qualche contadino con davanti 8 ore di lavoro ininterrotto nei campi. Gli inglesi di oggi, quando non la evitano del tutto, una colazione del genere al massimo se la concedono la domenica come brunch ovvero fanno colazione tardi e pranzano in una sola volta. Capita di far colazione in questo modo ma è un evento raro, non solo perché è poco salutare, ma anche perché è costoso.
Il re della colazione inglese, in realtà, è il porridge: fiocchi di avena cotti in acqua e/o latte, e guarnito con zucchero, e panna o marmellata a piacere e pezzi di frutta. Sono comunissimi e cereali e i toast con la marmellata, o semplicemente imburrati. Se proprio si a fame si possono accompagnare i toast con fagioli e/o funghi, ma oggi giorno ragazzi mangiano questo.

Sì d’accordo, se andate negli alberghi vi offrono le uova e le salsicce, ma nessuno inglese è così stupido da fare colazione in questo modo ogni giorno: quelli che lo facevano, se sono mai esistiti, sono spariti a causa della selezione naturale.
Non fate i patetici e sbandierate che fate sempre la “colazione inglese”, per far vedere quanto siete duri e macho, ed evitate di dire che amate l’Haggis per sottolineare il vostro amore per la Scozia: non pochi scozzesi detestano l’Haggis, oggi in Scozia si mangia Indiano, Italiano, Francese, Sushi, Ciabatta e formaggi francesi/Italiani, insalate greche, pasticceria danese etc. Sono molto internazionali in termini di cibo, molto più aperti di mentalità rispetto a noi e anche molto più attenti alla salute.

In effetti è facile vedere molti carnivori assatanati fare rotta per il nord Europa convinti di sbarcare nella patria delle costolette di renna, delle braciole di balena e delle teste di capra abbrustolite, e pochi di loro hanno il coraggio di ammettere come, da quelle parti, vegetariani e vegani siano molto più diffusi (e agevolati) che da noi: tutti i prodotti, se non contengono ingredienti sospetti tipo le caramelle Haribo con gli occhi di bovino tritati, riportano la scritta “Suitable for vegetarians”, così come i menù dei ristoranti marcano le opzioni vegetariane con una bella V, e state sicuri che quelle opzioni non mancano mai, quando noi in Italia, uno dei paesi più benedetti del continente dal punto di vista agricolo, se va bene ai vegetariani rifilano un’insalatina affrettata anche se le cose piano piano stanno cambiando.
Il punto è che questi paesi hanno una lunga tradizione di dieta malsana e fortemente grassa, per cui negli ultimi anni il rigurgito salutista e vegetariano è stato molto forte: oggi badano alla dieta molto più di noi, che specialmente al sud ci stiamo rovinando tra Mcdonal’s e altre merdate del genere. Stiamo prendendo le distanze dalla dieta mediterranea che qui invece è vista come “ SALUTE”. . Mettetevi il cuore in pace: si mangia più verdura nella terra dei barbari anglo-sassoni che da noi, e mangiare ogni cosa che si muove non vi renderà più simili a loro, anzi per dirla tutta, vi considerano pure dei barbari incivili e distruttori del mondo.
I britannici sono freddi. PATATRACK!
Intanto bisogna vedere dove vi trovate, anche perchè, non vorrei dirlo ma il REGNO UNITO (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord) conta 60 milioni di persone. Quindi va da sé che l’idea secondo cui “I britannici sono…”, “i tedeschi amano…”, “i francesi mangiano…” è un’autentica boiata, e in fondo lo sapete anche voi. Però continuate ad usare espressioni di questo tipo. Perché?
Se siete italiani, specialmente del nord, vi offende di più essere associati alla pizza e alla pasta che non sentire apprezzamenti poco ortodossi su vostra madre. Questo perché magari la pizza non vi piace, o pensate che una tale associazione sia svilente rispetto a quello che intendete come vostra identità. Allo stesso modo, dire che gli inglesi sono freddi è una generalizzazione scorretta e ingiusta. Tanto per cominciare, specie nei negozi, sono molto più cordiali e accoglienti dei nostri connazionali, e poi è davvero difficile tracciare un profilo generale rispetto a un gruppo di 60 milioni di persone.
-Se chiedete “vendete xxx?”, un commerciante inglese vi risponderà “no, mi scusi, però se prova da xxx dovrebbe trovarne”. In Italia, più realisticamente, ti direbbero seccamente “No, non ne abbiamo” e si girerebbero con fare snob per parlare con il coniuge nel retro-bottega. Ops! Sto generalizzando di brutto qui. Probabilmente conoscete millanta mila casi opposti a questo, o magari no.
Il punto è che ho conosciuto persone fredde ovunque, e in questo ovunque ho conosciuto anche persone “calde”. Ma perché mai dovrei stupirmi quando incontro (come mi è successo) un Svedese logorroico e gioviale? Perché dovrei pensare che questo qui è meno svedese degli svedesi taciturni e ombrosi? E ancora, perché ogni svedesee dovrebbe essere taciturno e ombroso?
Sì d’accordo, a volte si generalizza per comodità o per efficacia comunicativa, ma si passa per ottusi quando si insiste così tanto sugli stereotipi. Ancora di più se la propria opinione nasce da un vacanza di una settimanella in albergo a Londra.
Il punto è che molte persone, per fare amicizia, richiedono tempi di gestazione parecchio estesi. Questo è più comune in certi posti anziché altri, ma persone del genere esistono dappertutto, e non sono necessariamente fredde. Lo scorso semestre ero rimasto male a causa di un ragazzo scozzese nel mio gruppo di economia, che sembrava ignorarmi sistematicamente o girarsi dall’altra parte quando cercavo di averci a che fare. Adesso, dopo qualche mese, ci troviamo per chiacchierare al pub, parliamo tantissimo prima e dopo le lezioni e sta nascendo una bella amicizia. A parte ill fatto che si è scusato ma ovviamente non aveva nulla contro di me, si era lasciato con la ragazza e suo padre aveva problemi di salute, ( Un motivo valido c’è sempre in questo caso DUE). Se avete a che fare con persone che non incontrano il vostro gusto in termini di “apertura/chiusura”, non appiccicate loro un’etichetta per poi rinforzare stereotipi ingiusti.
La cosa più importante: non fatevi mai influenzare dai vostri preconcetti o vi rovinerete l’esperienza. Se partite con l’idea che il cibo faccia schifo, state sicuri di mangiare sempre male. Io ho avuto molti tra i miei pasti migliori proprio nel Regno Unito. Ho scoperto parecchie ricette locali cucinate con sostituti della carne davvero eccellenti, e molto più salutari delle bombe caloriche imburrate che vediamo sui libri di Inglese del liceo.
Tenete la mente aperta e cercate di essere obiettivi. Detesto leggere su Trip Advisor i commenti di certe carampane che vengono da Milano o dio sa dove e scodellano una lista da film tragicomico del tipo: le persone erano maleducate ( Scozia? Che se li sfiori di un centimetro ti chiedono sempre scusa), il bigliettaio non ci ha scritto gli orari del treno ( ma c’è nel biglietto stesso), il controllore diceva che il biglietto non andava bene (Dove in Scozia? dove il biglietto si fa appena salito sull’autobus?), il cibo era freddo ( ho girato molti pub e ristoranti in giro per la Scozia, mai trovato cibi freddi) i letti duri, la gente maleducata, le strade sporche ( ma se puliscono ogni santo giorno, e invece da noi le strade sono lipide come specchi,no?). Ma vi preeeeego! Nemmeno in Uganda è possibile fare un’esperienza totalmente negativa come questa. Se non trovate niente di buono in una vostra vacanza, la colpa è esclusivamente vostra. Avete aspettative ridicole, vi ponete in modo sbagliato con le persone e nelle situazioni. Cercate di vedere le vacanze e i viaggi più come esperienze e meno come trattamenti speciali in cui tutto vi è dovuto, e vedrete che ve le potrete godere davvero.
Ultima cosa, se partire e non vi sforzate neppure di parlare un po’ l’inglese è inutile dire “ MI HANNO IGNORATO” molto probabilmente la frese giusta è “ NON MI SONO FATTO CAPIRE PER NULLA”, ancora devo incontrare un Inglese, Scozzese o Gallese o Nord irlandese che si rifiuti di porgermi un aiuto.
Pace a tutti.